Da molti anni Daniele e Roberto, funzionari della Guardia di Finanza, sono sul libro paga di Corrado Conti, imprenditore legato alla malavita. Per il rimorso di aver coperto abusi edilizi dagli esiti potenzialmente disastrosi, Daniele decide di costituirsi, ma Roberto lo affronta e, al termine di un violento litigio, lo uccide. Ben presto, il fantasma di Daniele inizia a perseguitare il suo assassino, in attesa che Roberto compia la “scelta giusta”, sotto lo sguardo minaccioso di un antico obelisco noto come “il Diavolo di Malabotta”.
L’opera, tra thriller e horror, presenta non poche criticità, a partire dallo scarso approfondimento psicologico dei personaggi: i co-protagonisti sono descritti in maniera molto più incisiva di quanto avvenga con Roberto e Daniele, a partire dal memorabile colonnello Ricciardo. Il libro si conclude con un bel finale, che si ricollega al primo capitolo in modo coerente, con un’apprezzabile tributo alle “classiche” immagini della letteratura horror: purtroppo, il resto del romanzo è intorpidito da uno stile pesante e una trama gestita in modo maldestro. Alcuni dettagli avrebbero meritato più spazio: tra questi, lo stesso “diavolo”, pressoché inutile nell’economia del romanzo in quanto nebulosa giustificazione del ritorno di Daniele come fantasma.
“Il Diavolo di Malabotta” parte da un buon soggetto: è l’esordio di un giovane autore che deve ancora maturare, ma che speriamo non si arrenda di fronte a una recensione negativa e dimostri, con un nuovo romanzo, di avere ancora tanto da dire.
Oskar Felix Drago
