“The End Of The F***ing World”

Due miagolii su una nuova serie da poco sul catalogo Netflix, “The End Of The F***ing World”. Tratta dal fumetto di Charles Forsman, la serie è formata da otto episodi da venti minuti l’uno e tra i protagonisti troviamo Alex Lawther (James), il disturbante Kenny di “Zitto e balla!” (“Black Mirror”), Jessica Barden (Alyssa) e una dolcissima e determinata Gemma Whelan (Yara Greyjoy de “Il Trono di Spade”).

In molti l’hanno definita una darkcomedy. In realtà, tranne qualche battuta caustica, a noi è sembrata molto dark e ben poco comedy: tra “Skins” e “Misfits”, si tratta un vero e proprio film – ben scandito dalla divisione a episodi – che segue i due protagonisti in una lunga fuga dalle loro vite.

James, convinto di essere un sociopatico, accetta la relazione con Alyssa, adolescente rabbiosa rifiutata da una madre insicura che anela alla “vita perfetta” con il suo nuovo marito, un uomo decisamente viscido. Lo scopo di James è fare di Alyssa la sua prima vittima, ma tra i due si crea presto un’intesa, l’armonia di due ragazzi soli nel loro dolore. In un’ambientazione che a noi “ha fatto tanto anni Novanta” (sarà stata la colonna sonora di Graham Coxon…), i due rubano auto, rapinano, addirittura uccidono. La nascita di due criminali, se vogliamo, ma vista “dall’interno”, dal punto di vista di entrambi: ne esce un’immagine desolante del mondo degli adulti, un mondo crudele, perverso, violento, sordo, sprezzante, da ardere fino alle fondamenta.

Ma quindi, alla fine: la serie merita? Sì: dal trailer (non abbiamo letto il fumetto) noi ci aspettavamo una darkcomedy e pertanto siamo rimasti delusi, ma al di là delle nostre aspettative abbiamo trovato una serie amara e poetica. Come già accennato, non sappiamo molto del fumetto dal quale è tratta la serie, quindi ignoriamo se ci sia materiale per una seconda stagione. Paradossalmente, noi speriamo che non ci sia: perché la storia di Alyssa e James è perfetta così.

Oskar Felix Drago