La scintilla di una rivoluzione

Il nome della musa dell’astronomia e della geometria è indissolubilmente legato alla fantascienza da quando, nel 1952, esordirono a poco meno di un mese l’uno dall’altro il primo numero de “I romanzi di Urania” (10 ottobre 1952) e quello della rivista di racconti “Urania” (1° novembre 1952). La prima, incastonata nell’immaginario collettivo grazie all’evocativa copertina di Curt Caesar per la prima edizione italiana de “Le sabbie di Marte” di A. C. Clarke (trad. di Maria Gallone), soppiantò ben presto la rivista e in poco tempo ne assunse il nome.

Dopo la curatela di Giorgio Monicelli, nel 1961 gli succedette Andreina Negretti, a sua volta seguita, lo stesso anno, da Carlo Fruttero; quest’ultimo fu affiancato, in breve tempo, da Franco Lucentini.

Nel 1989, quattro anni dopo il suo subentro come curatore, Gianni Montanari introdusse il Premio Urania, da assegnare annualmente a un romanzo italiano inedito: tale scelta rivoluzionò il modo di scrivere fantascienza in Italia, offrendo la possibilità di una pubblicazione professionale accanto ai più importanti autori internazionali.

In occasione dei 70 anni di storia editoriale, la redazione di “Urania” ha affidato a Mauro Gaffo, tra i giurati fin dal 1989, il racconto della storia del Premio, il quale, affiancato dal 2017 dal Premio Urania Short per il miglior racconto, è giunto ormai alla trentaduesima edizione (1): nella prima puntata, in appendice al numero di gennaio (2), Gaffo approfondisce i primi due romanzi vincitori, “Gli universi di Moras” di Vittorio Catani e “Luna di fuoco” di Virginio Marafante, con note biografiche, curiosità e aneddoti.

Copertina del primo numero de "I romanzi di Urania": "Le sabbie di Marte" ("The Sands of Mars") di Arthur C. Clarke. Fonte: Wikipedia/Archivi Mondadori (CC BY-SA 4.0)

Questa non è l’unica iniziativa per il compleanno di “Urania”, ora sotto la curatela di Franco Forte dopo la scomparsa di Giuseppe Lippi (curatore per quasi trent’anni, dal 1990 al 2018): dal 2 febbraio, infatti, potete trovare in edicola, a cadenza settimanale ogni mercoledì, la riedizione di un grande classico della fantascienza.

La copertina di Franco Brambilla per la riedizione de "Le sabbie di Marte". Immagine tratta da UraniaBlog.

Il piano editoriale, che riprendiamo qui di seguito (3), va da “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke a “Binti” di Nnedi Okorafor, da “Nicholas Eymerich, inquisitore” di Valerio Evangelisti a “La terra infranta” di Ian McDonald: ogni volume uscirà in allegato a “Il Corriere della Sera” e “La Gazzetta dello Sport” a 6,99 euro più il prezzo del quotidiano e sarà impreziosito dalle copertine di Franco Brambilla, storico illustratore della collana.

 “[...] La prima volta che i lettori vennero a conoscenza di questo premio fu in un riquadro pubblicato a pagina 189 di ‘Urania’ n. 1089. [...] La più importante e longeva rivista italiana di fantascienza apriva le sue porte agli autori italiani. [...] All’inizio se ne accorsero in pochi, ma quel primo premio Urania fu la scintilla di una rivoluzione”.
Mauro Gaffo
Da "La storia del Premio Urania", capitolo 1
  • “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke (02 febbraio);
  • “Paria dei cieli” di Isaac Asimov (09 febbraio);
  • “Il popolo dell’autunno” di Ray Bradbury (16 febbraio);
  • “Hyperion” di Dan Simmons (23 febbraio);
  • “Neuromante” di William Gibson (02 marzo);
  • “Tre millimetri al giorno” di Richard Matheson (09 marzo);
  • “Oltre l’invisibile” di Clifford D. Simak (16 marzo);
  • “Il segno dell’alleanza” di Lois McMaster Bujold (23 marzo);
  • “Nicholas Eymerich, inquisitore” di Valerio Evangelisti (30 marzo);
  • “Orion” di Ben Bova (06 aprile);
  • “La nube purpurea” di M.P. Shiel (13 aprile);
  • “L’incubo sul fondo” di Murray Leinster (20 aprile);
  • “Guerra al grande nulla” di James Blish (27 aprile);
  • “La quinta stagione” (primo capitolo della trilogia de “La Terra spezzata”) di N. K. Jemisin (04 maggio);
  • “Morire a Italbar” di Roger Zelazny (11 maggio);
  • “AAA Asso servizio decontaminazioni planetarie” di Robert Sheckley (18 maggio);
  • “Pensa a Fleba” di Iain M. Banks (25 maggio);
  • “Binti” e “Ritorno a casa” di Nnedi Okorafor (1° giugno);
  • “L’undicesimo comandamento” di Lester Del Rey (08 giugno);
  • “Strisciavano sulla sabbia” di Hal Clement (15 giugno);
  • “Marea Tossica” di Chen Qiufan (22 giugno);
  • “Obiettivo Marte” di Gregory Benford (29 giugno);
  • “Snow Crash” di Neal Stephenson (06 luglio);
  • “La terra infranta” di Ian McDonald (13 luglio);
  • “Memorie di un cuoco d’astronave” di Massimo Mongai (20 luglio).

Mauro Gaffo (1955) è stato tra i curatori della rivista amatoriale di fantascienza The Time Machine (1975-1987) e nel 1977 ha vinto la seconda edizione del Premio Robot “originale” con il racconto “Nel fondo dell’oceano”. Laureato in Fisica, è stato per anni attivo nel fandom fantascientifico nel nostro Paese, contribuendo alla selezione dei romanzi italiani per la Casa Editrice Nord di Gianfranco Viviani e, per Mondadori, di quelli candidati al Premio Urania. Giornalista, è stato membro della redazione di “Focus” fin dalla prima ora, ricoprendo il ruolo di vicedirettore dal 2000 fino al 2013.

Note

1 Vinta da Elena Di Fazio con il romanzo “Resurrezione”, Urania n. 1696, 2021. La quarta edizione del Premio Urania Short, invece, è stata vinta da Michela Lazzaroni con il racconto “Un patto equo”, pubblicato a novembre 2020 sul numero 1684 in appendice a “Il pugno dell’uomo” di Davide Del Popolo Riolo (a sua volta Premio Urania 2019).

2 “La trasformazione” di James Gunn (traduzione di Francesca Noto), Urania n. 1698. Il volume contiene anche il racconto “E cammino solo” di Giampietro Stocco, la rubrica “Oscar Vault – Il fantastico in libreria” a cura di Beppe Roncari e i bandi per il Premio Urania e per il Premio Urania Short 2022.

3 Ripreso da molti siti: noi abbiamo fatto riferimento all’utilissimo Primaedicola.it.